
Misis, Piaserico: “il futuro? È nel giusto equilibrio tra autenticità e innovazione”
Alberto, oltre a portare avanti l’azienda di famiglia, è attivo nel consorzio Gold & Silver Italian Group dove ricopre la carica di vicepresidente
In un contesto mondiale complesso, parlare di un momento florido potrebbe sembrare un eufemismo, ma la realtà del mercato orafo italiano non è così distante da questa percezione e autorizza un qualche ottimismo. I dati positivi sono in crescita, in controtendenza rispetto ad altri settori. Si tratta di un comparto solido e molto diversificato. Tra i protagonisti c’è Misis, un marchio che ha scelto di puntare sull’oro quanto sull’argento e su uno stile molto distintivo. È alla seconda generazione, con alla guida Alberto Piaserico – nel prosieguo della tradizione di famiglia e della passione per i gioielli di alta qualità – che ricopre anche il ruolo di Direttore Generale e vicepresidente di Gold & Silver Italian Group, il consorzio che riunisce circa 100 piccole e medie imprese del settore orafo, con l’obiettivo principale di promuovere il made in Italy all’estero. Alberto è nostro ospite, e gli chiedo di condividere il suo percorso formativo, iniziando col raccontarci quale momento abbia rafforzato la sua decisione di dedicarsi all’azienda di famiglia.

Per avvicinare le nuove generazioni al mondo del gioiello bisogna dare forza ai significati ed ai valori, ponendo molta attenzione alle tematiche a loro care.
Ho conseguito una laurea in economia aziendale all’Università Bocconi nel 2004, con una specializzazione in distribuzione commerciale. Per 5 anni ho lavorato come buyer per importanti catene della GDO. Nel frattempo l’azienda era arrivata ad un punto di svolta, con un mercato che iniziava a soffrire la concorrenza cinese, l’apprezzamento dell’euro e un cambiamento dei consumi. Così ho deciso di raccogliere la sfida e cercare di traghettare l’azienda in quel momento particolare.
◗ Misis si distingue per l’utilizzo di tecniche di alta gioielleria su argento rodiato, ispirandosi ai quattro elementi della natura. Qual è la sfida più stimolante nel coniugare artigianalità tradizionale con tecniche di produzione all’avanguardia?
Bisogna cercare il giusto equilibrio tra autenticità e innovazione. Già in fase di progettazione bisogna aver chiaro quali tecniche si vogliono usare e cercare di combinare l’esperienza manuale con le possibilità date dalle nuove tecnologie. In modo da trovare il giusto equilibrio tra il tempo che richiede la maestria e l’efficienza data dall’innovazione. Questo mix permette di creare prodotti che rispettano la tradizione, ma allo stesso tempo sono all’avanguardia e competitivi sul mercato.
◗ Verso quali mercati esteri siete orientati? C’è un progetto di prodotto – design, collezione o concept retail – pensato per un mercato estero specifico?
Cerchiamo sempre di mantenere l’anima artistica dell’azienda, con una forte attenzione al design, alla ricerca dei materiali ed alle tendenze. Questo ci permette di essere flessibili nell’offerta ai vari mercati, non offrendo un gioiello standardizzato, ma un accessorio che incontra il gusto del target di riferimento per il Paese in cui vogliamo inserirci. La nostra cliente è una persona attenta al proprio outfit ed alle tematiche della propria cultura, per cui per noi è importante offrire qualcosa che la rappresenti e non qualcosa che può trovare ovunque.
◗ In qualità di vicepresidente del Consorzio, che ambiti strategici state promuovendo per valorizzare il distretto orafo italiano?
Sicuramente il primo obiettivo è quello di aumentare la visibilità del consorzio e delle associate attraverso una presenza più attiva sul web e sui social. Vorremmo evidenziare quello che c’è dietro un gioiello creato all’interno dei nostri laboratori, quindi lo studio, la manualità, la cultura. In sostanza proseguire quello che è l’obiettivo primo del consorzio, aiutare le aziende a farsi conoscere in mercati dove farebbero fatica ad arrivarci da sole. In parallelo continueremo ad organizzare missioni all’estero e ad aiutare nella partecipazione alle fiere di settore.
◗ Come si possono avvicinare le nuove generazioni alla cultura del gioiello?
Attraverso una presenza più importante nei canali di comunicazione più frequentati dalle nuove generazioni. Da un punto di vista produttivo è importante ammodernare l’immagine della gioielleria presso i giovani, quindi andare oltre l’aspetto manuale e artigianale, sottolineando le tante tecnologie applicabili alla produzione, stimolando l’interesse ad applicarsi in software innovativi. Se invece guardiamo al consumo la sfida è ancora più impegnativa e ci vorrà molto impegno nella comunicazione, per riportare il gioiello ad essere un elemento importante del proprio outfit. Per farlo bisogna caricare di significato il gioiello, con attenzione alle tematiche care alle nuove generazioni.
◗ Come vede il futuro del settore orafo italiano nei prossimi anni e come Misis affronta le difficoltà legate alle tensioni geopolitiche e ai dazi che influenzano il commercio internazionale?
Sicuramente le incertezze geopolitiche e l’aumento dei prezzi dei metalli stanno influendo sull’andamento delle vendite, ma la domanda di prodotto Made in Italy è fortunatamente sempre alta. In Misis cerchiamo di far fronte a queste problematiche investendo molto sul design e sulla ricerca, in modo da offrire un prodotto unico, che grazie alle soluzioni produttive che adottiamo rimane comunque accessibile.
Misis, Piaserico: “The future? It lies in the right balance between authenticity and innovation”
Despite a complex global context, the Italian jewelry sector is showing solid performance and growth. Misis is a prime example—known for its unique style inspired by nature and its use of both gold and rhodium-plated silver. The brand is designed by Claudia Piaserico, while her brother Alberto, General Manager and Vice President of the Gold & Silver Italian Group, shares his journey: after graduating from Bocconi University and working in retail, he chose to support the family business during a challenging market phase.
Misis blends traditional craftsmanship with innovative techniques, creating jewelry that reflects both heritage and modernity. The brand customizes its collections for international markets, maintaining artistic identity and cultural sensitivity.
As Vice President of the consortium, Alberto focuses on increasing online presence, showcasing the craftsmanship behind each piece, and supporting member companies abroad. To attract younger generations, he advocates for a modern image of jewelry, highlighting the role of technology. While geopolitical tensions and rising metal prices pose challenges, Misis continues to invest in design and research to ensure its Made in Italy products remain competitive.

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