
Ivana Ciabatti: ” Prezzo dell’oro, ci aspettano cambiamenti strutturali”
I gioiellieri alla ricerca di alternative, Rossella Aquilino: “Senza la professionalità non venderemmo nulla”. Aziende, gioiellieri e operatori da Nord a Sud raccontano come cambia il mercato e il cliente nell’attuale scenario geopolitico

«Stiamo vivendo un momento di disordine mondiale, un periodo complesso nel quale siamo chiamati ad affrontare profondi cambiamenti strutturali».
Questa è la lucida analisi di Ivana Ciabatti, presidente di Italpreziosi, tracciando la cornice che aiuta a leggere le complesse dinamiche in corso. Il prezzo dell’oro continua la sua corsa, spinto dalle incertezze geopolitiche e da un contesto economico globale sempre più instabile. Nelle gioiellerie italiane l’effetto è tangibile: gli acquirenti cambiano, le abitudini si evolvono, e la consapevolezza diventa la chiave di ogni scelta. In un mercato in trasformazione, tra sfide e opportunità, aziende e dettaglianti si muovono con prudenza ma anche con fiducia, forti di una professionalità costruita nel tempo. «Le tensioni geopolitiche, a partire dal crescente confronto tra Cina e Stati Uniti, la progressiva dedollarizzazione promossa dalla stessa Cina a dai Paesi del gruppo BRICS, il protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina, hanno innescato un processo di instabilità diffusa. La deglobalizzazione e le politiche protezionistiche promosse dal governo Trump stanno ridefinendo la geografia degli scambi mondiali, le catene di approvvigionamento e gli equilibri commerciali – continua l’imprenditrice toscana.
Un quadro reso ancora più incerto dalla situazione interna degli Stati Uniti, dove lo shutdown del governo federale ha evidenziato difficoltà finanziarie strutturali. «Gli Stati Uniti restano un Paese fortemente indebitato: su circa 320.000 miliardi di dollari di debito globale, oltre il 10% è di origine americana. Questo continuo ricorso a nuovo debito alimenta un circolo vizioso che si riflette sull’inflazione e sulla fiducia nei mercati», aggiunge Ciabatti. E sul prezzo dell’ oro: «Siamo ai massimi storici mai raggiunti, è di oggi il record di 4039 dollari con un incremento del 55,23% rispetto a gennaio 2025, il prezzo in euro di 111,77 fa registrare un + 84,70% rispetto a gennaio 2024».
In un simile scenario, l’oro continua a rappresentare un bene rifugio per eccellenza. Il suo prezzo non mostra segnali di ribasso, sostenuto anche dal crescente deflusso di capitali dalle criptovalute. Parallelamente, la domanda cresce anche sul fronte delle banche centrali in primis Cina, India e Turchia.
Se il contesto internazionale spiega i movimenti delle quotazioni, è nelle gioiellerie italiane che si misura il polso reale del mercato. Qui il cambiamento non si manifesta solo nei numeri, ma soprattutto negli atteggiamenti di consumo: meno impulsivi, più informati, più orientati al valore intrinseco.

A Napoli, Ciko Orefice, titolare dell’omonima oreficeria e presidente di Federpreziosi Campania, racconta i cambiamenti del settore: «Un calo di affluenza è inevitabile in un momento come questo, ma abbiamo visto periodi peggiori. La spaccatura oggi è netta: l’acquirente di fascia medio-bassa è praticamente scomparso, mentre chi può permetterselo investe su pezzi di valore, spesso interamente in metallo e con meno pietre rispetto al passato. È una clientela più consapevole, che compra per sé e sa di scegliere qualcosa di eterno».
Un cambiamento che si riflette anche nella gestione del punto vendita: «L’oro resta la scelta giusta, l’argento è in calo, mentre il 9 carati mantiene un suo appeal, proprio perché resta comunque oro. In ogni caso, trasparenza e chiarezza sono fondamentali: oggi il cliente vuole capire cosa sta acquistando». Non a caso, Federpreziosi Campania sta preparando una campagna informativa rivolta ai consumatori, per aiutarli a leggere con maggiore consapevolezza l’attuale contesto e riconoscere il valore reale dei materiali.

Uno scenario analogo si ritrova anche più a Sud, a Bari, dove Rossella Aquilino, titolare della Gioielleria Aquilino, parla di una clientela attenta e curiosa.
«È un momento difficile per l’affluenza, ma i volumi si mantengono stabili. I turisti ci aiutano molto, e l’informazione mediatica contribuisce: oggi nessuno entra in negozio senza aver sentito parlare del rialzo dell’oro e delle cause che lo hanno generato». Il potere d’acquisto si riduce, così come la dimensione dei gioielli, ma non viene meno la voglia di bellezza e autenticità. «Senza la professionalità del gioielliere, nulla si venderebbe. Il nostro compito è spiegare, raccontare, far scoprire ciò che c’è dietro ogni creazione. Spesso invito i clienti a capovolgere il gioiello, a guardarlo da un’altra angolazione, per mostrare la lavorazione nascosta, la maestria che non si vede a prima vista». E aggiunge: «Gli stranieri scelgono quasi sempre oro; gli italiani cercano anche le pietre, ma resta centrale la storia del pezzo. L’oro non è solo investimento: è emozione, è una storia da indossare».

Nel Nord Italia, invece, le dinamiche cambiano, ma la complessità resta la stessa. A Milano, Andrea Sangalli, alla guida dell’Orologeria Sangalli fondata nel 1900, racconta un mercato in rapido movimento, in cui prezzi e assortimenti vanno aggiornati di continuo. «Ciò che valeva ieri, oggi non vale più. I clienti sono spesso spiazzati, faticano a comprendere gli aumenti anche a distanza di pochi giorni. Nel nostro caso la clientela è alto-spendente e molto esigente». Per rispondere alle nuove tendenze di acquisto, Sangalli sta esplorando anche alternative all’oro tradizionale: «Sto testando il platino, che ha una presenza importante e costa un po’ meno, e sto valutando di introdurre l’argento da indosso, un territorio nuovo per noi. Ho invece scelto di non lavorare il 9 carati: come a suo tempo ho preferito i diamanti allo zirconia, perché credo che la qualità paghi sempre. Il mio consiglio è investire in oro 18 carati: è la scelta più solida nel lungo periodo, perché l’oro non torna mai indietro».
L’oro rimane un punto fermo in un mondo incerto, una forza economica ma anche emotiva fatta per raccontare valore e trasformare ogni acquisto in un gesto di consapevolezza.
Ivana Ciabatti: “Gold Prices, Structural Changes Ahead”
From North to South, Italian jewelry companies and retailers describe how the market and consumers are evolving in today’s complex geopolitical landscape.
“We are living through a period of global disorder, facing deep structural changes,” notes Ivana Ciabatti, president of Italpreziosi. The price of gold keeps climbing, driven by geopolitical tensions and global economic instability. Inside Italian jewelry stores, this translates into more cautious, informed, and value-driven consumers.
According to Ciabatti, tensions between the U.S. and China, the BRICS’ de-dollarization efforts, and the ongoing Russia–Ukraine war have triggered widespread instability. Deglobalization and protectionist policies are reshaping supply chains and trade balances. Meanwhile, the U.S. debt crisis and federal government shutdowns highlight structural weaknesses, fueling inflation and eroding market confidence.
In this environment, gold remains the ultimate safe haven, buoyed by outflows from cryptocurrencies and increasing industrial demand, especially in electronics and strategic technologies.
At the retail level, consumption habits are changing. Buyers are less impulsive, more informed, and focused on intrinsic value.
- In Naples, jeweler Ciko Orefice (Federpreziosi Campania) notes a sharp split in clientele: middle-income buyers have disappeared, while high-end customers invest in pure gold pieces with fewer stones. Transparency is key, and a regional consumer education campaign is underway.
- In Bari, Rossella Aquilino observes curious and cautious buyers. Tourist sales remain strong, and media coverage of gold prices has raised awareness. Even as purchasing power falls, customers still seek beauty and authenticity. “Gold is not just an investment,” she says, “it’s emotion and a story to wear.”
- In Milan, Andrea Sangalli describes a fast-changing market where price lists must be constantly updated. His affluent clients expect clarity and quality. He’s exploring platinum and silver alternatives but remains committed to 18-carat gold as the best long-term investment.
Across Italy, one truth endures: gold stands as a symbol of stability, combining economic strength and emotional value, turning every purchase into an act of awareness and trust.

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