Pomellato: “Il prezzo della libertà. Come si manifesta la violenza economica contro le donne”

Quando il denaro diventa controllo. L’altra faccia della violenza di genere

Pomellato CEO Sabina Belli, Fabio Roia, Claudia Segre, Elena Bonetti and Maria Soave speak on stage during “Il Prezzo Della Libertà” event by Pomellato & SDA Bocconi at Bocconi University on November 25, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Stefania M. D’Alessandro/Getty Images for Pomellato)

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, Pomellato ha presentato i risultati di una ricerca realizzata da SDA Bocconi School of Management, dedicata a una delle forme di abuso più silenziose e diffuse, la violenza economica.
Durante l’incontro “Il prezzo della libertà. Come si manifesta la violenza economica contro le donne”, moderato dalla giornalista Maria Soave e ospitato nell’Aula Magna Röntgen dell’Università Bocconi, studiosi, istituzioni e rappresentanti del mondo accademico hanno discusso un fenomeno, purtroppo, ancora poco riconosciuto ma profondamente radicato. L’evento, patrocinato dal Comune di Milano e a sostegno di CADMI – Casa di Accoglienza Donne Maltrattate, si è aperto con gli interventi di Stefano Caselli, Dean della SDA Bocconi, di Sabina Belli, CEO di Pomellato, e con il saluto dell’Assessora Alessia Cappello.

L’impegno della Maison è stato sottolineato da Sabina Belli: “Pomellato mette la sua visibilità al servizio delle donne, contro una violenza che colpisce una donna su tre. La violenza economica è spesso invisibile perché nasce da una struttura sociale che alimenta dipendenza e mancanza di autonomia. Parlarne è indispensabile, così come coinvolgere gli uomini nel cambiamento”.

Il gruppo di lavoro Bocconi – Paola Cillo, Chiara Piancatelli e Paola Profeta – ha illustrato i risultati di un’indagine condotta su un campione di 2.500 persone di diverse fasce d’età, rappresentativo della popolazione italiana. I dati evidenziano la portata del problema, sette donne su dieci dichiarano di aver vissuto o assistito a episodi di discriminazione o violenza economica, mentre tra gli uomini la percentuale scende a circa un terzo. Un quadro che conferma come la violenza economica sia un fenomeno trasversale, radicato in ogni ambito sociale, territoriale e culturale, e che richiede risposte coordinate da istituzioni, imprese e società civile.
 
La tavola rotonda con Fabio Roia, Claudia Segre, Elena Bonetti e Sabina Belli ha messo in luce le radici culturali della violenza economica.
 Per Roia, il patriarcato è una “subcultura che sopravvive ovunque ci siano potere e denaro”.
 Segre richiama la necessità dell’educazione finanziaria come primo strumento di prevenzione.
 Bonetti sottolinea l’urgenza di misure concrete come il reddito di libertà e il microcredito: “Avere un conto proprio è dignità”.
 Belli evidenzia il ruolo delle imprese: trasparenza salariale, pari opportunità e congedi equi come base per una società moderna.

Pomellato porta avanti da anni un lavoro costante di sensibilizzazione con la piattaforma Pomellato for Women, attraverso progetti educativi, iniziative sociali, volontariato aziendale e collaborazioni con realtà come CADMI e FreeFrom.
La Maison ha promosso il concetto di sentinelle sociali, persone che scelgono di riconoscere e contrastare attivamente la violenza di genere. Un movimento sostenuto anche da Jane Fonda, storica madrina del progetto.

Sabina Belli


Diventare sentinelle significa trasformare la consapevolezza in azione”, ricorda Sabina Belli.
 Perché la libertà – soprattutto quella economica – è un diritto, non un privilegio.



pomellato.com


Pomellato: “The price of freedom. How economic violence against women manifests itself”

When money becomes control. The other side of gender-based violence

On the International Day for the Elimination of Violence against Women, Pomellato presented the results of a study conducted by SDA Bocconi School of Management, dedicated to one of the most silent and widespread forms of abuse: economic violence.
During the meeting “The price of freedom. How economic violence against women manifests itself,” moderated by journalist Maria Soave and hosted in the Aula Magna Röntgen of Bocconi University, scholars, institutions, and representatives from the academic world discussed a phenomenon that is, unfortunately, still little recognized but deeply rooted. The event, sponsored by the City of Milan and in support of CADMI – Casa di Accoglienza Donne Maltrattate (Shelter for Abused Women), opened with speeches by Stefano Caselli, Dean of SDA Bocconi, Sabina Belli, CEO of Pomellato, and a welcome address by Councilor Alessia Cappello.

The Maison’s commitment was emphasized by Sabina Belli: “Pomellato puts its visibility at the service of women, against violence that affects one in three women. Economic violence is often invisible because it stems from a social structure that fuels dependence and lack of autonomy. Talking about it is essential, as is involving men in the change.”
The Bocconi working group—Paola Cillo, Chiara Piancatelli, and Paola Profeta—presented the results of a survey conducted on a sample of 2,500 people of different age groups, representative of the Italian population. The data highlights the extent of the problem: seven out of ten women say they have experienced or witnessed episodes of discrimination or economic violence, while among men the percentage drops to about one-third. This picture confirms that economic violence is a cross-cutting phenomenon, rooted in every social, territorial, and cultural sphere, and that it requires coordinated responses from institutions, businesses, and civil society.

The round table discussion with Fabio Roia, Claudia Segre, Elena Bonetti, and Sabina Belli highlighted the cultural roots of economic violence. For Roia, patriarchy is a “subculture that survives wherever there is power and money.”
Segre emphasizes the need for financial education as the primary means of prevention.

Bonetti emphasizes the urgency of concrete measures such as freedom income and microcredit: “Having your own bank account is dignity.” Belli highlights the role of businesses: wage transparency, equal opportunities, and fair leave as the basis for a modern society.
An intense moment was dedicated to the story of CADMI, through the words of President Manuela Ulivi, who for thirty years has been accompanying women on a journey to rebuild their autonomy.
Actress Chiara Francini moved the audience with a monologue on freedom: “A woman is free when she can choose. Economic freedom is not kind: it is definitive”.
Paola Profeta reiterated how economic violence is a powerful indicator of inequality in the country and how combating it is a collective duty—not only for justice, but also for economic growth.
Pomellato has been working tirelessly for years to raise awareness through the Pomellato for Women platform, through educational projects, social initiatives, corporate volunteering, and collaborations with organizations such as CADMI and FreeFrom. The Maison has promoted the concept of social sentinels: people who choose to recognize and actively combat gender-based violence. This movement is also supported by Jane Fonda, the project’s long-standing patron.
“Becoming a sentinel means turning awareness into action,” recalls Sabina Belli. Because freedom – especially economic freedom – is a right, not a privilege.


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