L’Arte delle Perle di Vetro è stata iscritta nella Lista Rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità

L’Arte delle Perle di Vetro è strettamente legata alla ricchezza delle conoscenze e alla padronanza di una materia, il vetro, e di un elemento, il fuoco. Un’arte che riunisce saperi condivisi e tecniche, procedimenti e strumenti artigianali

Realizzazione Perle di Vetro Veneziane. Perla millefiori, applicazione sezioni di murrine su nucleo incandescente (ph. © Claudia Cottica)

“Ogni perla ha un’anima, è l’anima di chi la crea con maestria”. È con queste parole che si è congratulata la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, per il riconoscimento dell’UNESCO che il 17 dicembre 2020 ha inserito «l’Arte della perla di vetro» nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità (per il territorio veneziano si tratta della prima iscrizione di un elemento immateriale nella lista dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura). Quello che si è tenuto a sottolineare è che il riconoscimento è per il valore di comunità di un patrimonio vivo, fatto di persone e che si tramanda di generazione in generazione da oltre Settecento anni e che ha evidenziato l’importanza di un linguaggio specifico, di simboli, gesti e memorie che diventano elementi inoppugnabili di identità.

Si stima infatti, che, nel solo territorio lagunare ci siano circa 300 artigiani che operano nella produzione delle perle di vetro le cui origini risalgono al Trecento, quando questi preziosi ed esclusivi manufatti iniziavano a girare per il mondo come merce di scambio.

Realizzazione Perle di Vetro Veneziane. Perla fiorà applicazione vetta per creazione della rosa (ph © Claudia Cottica)

Il percorso per la candidatura è stato portato avanti con tenacia dal Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane presieduto dalla dottoressa Cristina Bedin e dall’Association des Perliers d’art de France per la parte francese mentre durante l’intero percorso, i lavori sono stati coordinati dai Ministeri per la cultura dei rispettivi Paesi.

L’idea ed il percorso per il riconoscimento partito nel 2013 e presentato nel 2017 è stato fortemente voluto per sostenere la salvaguardia di una tradizione che si consolida nell’accezione veneziana come uno dei sui simboli di riconoscimento in tutto il mondo. Questo importante conferimento rappresenta però solo il punto di partenza per avviare nuove progettualità da condividere anche con altri Enti e le Istituzioni che si apprestano a festeggiare i 1600 anni di Venezia.  

“Il percorso è stato bellissimo, emozionante e molto partecipato – ci ha raccontato Cristina Bedin – . Il nostro lavoro e il dossier hanno ricevuto i complimenti dell’Organo di valutazione dell’Unesco, che ha sottolineato il ruolo attivo delle comunità nel processo di candidatura”.

Il dossier, redatto con la partecipazione delle comunità coinvolte ha messo in evidenza la diversità delle lavorazioni eseguite per la produzione come quella delle perle a “lume” realizzate con l’avvolgimento di vetro fuso alla fiamma intorno a un bastoncino di metallo, e quella delle perle da “canna” ottenute sezionando una canna forata composta da più strati di vetro che formano un disegno. Per tutte le lavorazioni sono state descritte le procedure e le modalità operative, la nomenclatura, nonché le tecniche e gli strumenti che ne fanno un prodotto unico ed esclusivo.

Realizzazione Perle di Vetro Veneziane. Perla sommerso applicazione motivi decorativi su nucleo (ph © Claudia Cottica)

Tra le tante motivazioni che hanno spinto il Comitato alla candidatura immateriale c’è la ferrea volontà di incoraggiare il coinvolgimento delle nuove generazioni per continuare l’attività di trasmissione di un’espressione di identità della comunità veneziana. La ricerca e la documentazione anche con la raccolta delle narrazioni da parte degli artigiani più anziani consentirà la conservazione e la diffusione delle tecniche e degli accorgimenti per ridurre il rischio di standardizzazione e sostenere il valore dell’originalità.

Sul fronte economico è previsto il sostegno del Mibact, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo che per la legge 77 del 2006 ha lo scopo di finanziare i siti iscritti nel patrimonio mondiale con finanziamenti ad hoc per i soggetti promotori di salvaguardia.

https://www.facebook.com/ComitatoPerlediVetroVenezianeCPVV

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