
Da oggi dazi USA al 15%: le novità per il settore orafo
Tassati i prodotti finiti, restano invariate le tariffe per i materiali grezzi
A partire da oggi, 7 agosto, entra in vigore il dazio del 15% sui beni importati dall’Unione Europea negli Stati Uniti. Il provvedimento, previsto dall’Ordine Esecutivo emanato dall’amministrazione americana, lascia per ora in vigore le esenzioni indicate nell’Allegato II (“dazi reciproci”), con l’eccezione dei prodotti in rame, già soggetti a un dazio aggiuntivo del 50%.
Buone notizie per le voci doganali relative a oro, argento, platino, rutenio e palladio che, se venduti come materiali grezzi, continueranno a essere esenti da tariffe aggiuntive. I nuovi dazi colpiranno invece i prodotti finiti di gioielleria. Per chi tenterà di aggirare le nuove norme sono previste sanzioni fino al 40%.
Restano escluse dalla nuova tassazione tutte le merci già in viaggio verso gli Stati Uniti e in arrivo entro il 5 ottobre: per queste si applicherà ancora il precedente regime doganale con dazio al 10%.
L’export rappresenta un asset strategico per il comparto orafo. I nuovi dazi USA, uniti alla tassa del 6% recentemente introdotta dalla Turchia (che nel 2024 si è confermata primo partner commerciale per l’export italiano del settore), rischiano di penalizzare ulteriormente il gioiello Made in Italy. L’impatto di queste politiche commerciali potrebbe andare ben oltre la riduzione delle esportazioni e dei margini di profitto: delocalizzazioni, calo dell’occupazione e maggior ricorso alla cassa integrazione sono tra le possibili conseguenze di un contesto normativo non favorevole per l’Italia.
Nel settore, intanto, si respira già un clima di attesa in vista della fiera Vicenzaoro di settembre, che, come sottolineato nelle scorse settimane dalla presidente uscente di Confindustria Federorafi, Claudia Piaserico, “sarà indubbiamente un importante banco di prova sulla tenuta del comparto.Quello di cui abbiamo bisogno in questo momento così complesso è stabilità geopolitica e dei mercati, politiche di semplificazione a livello europeo e nazionale, e il mantenimento delle strategie di supporto all’internazionalizzazione.”
New 15% U.S. Tariffs on EU Goods: Impact on the Jewelry Sector
As of August 7, the United States has implemented a 15% baseline tariff on goods imported from the European Union. While raw materials such as gold, silver, platinum, ruthenium, and palladium remain exempt, finished jewelry products are now subject to the new tariffs. Copper items face an even higher duty of 50%.
Goods already in transit and arriving in the U.S. by October 5 will still benefit from the previous 10% tariff.
These new trade measures, along with Turkey’s recent 6% value-based tax on jewelry imports — significant given Turkey’s role as Italy’s top export market in 2024 — pose a serious threat to the Italian jewelry industry. Beyond reduced exports and profits, risks include offshoring, job losses, and increased reliance on social safety nets.
The upcoming Vicenzaoro fair in September will serve as a critical moment for the sector. Outgoing Federorafi President Claudia Piaserico emphasized the need for geopolitical and market stability, streamlined regulations, and continued support for internationalization strategies.

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