Sergio Antonini l’arte è il suo mondo, i gioielli il suo linguaggio

Antonini Milano oltre un secolo di storia rimanendo sé stesso

Sergio Antonini

È tra i più importanti e significativi nomi del panorama nazionale e internazionale (nel 1996 ha vinto il ‘Diamond International Award’, il più ambito premio nell’industria orafa). Si definisce “gioielleria milanese” ma ogni suo gioiello è da intendere come una lectio magistralis sull’eleganza del Belpaese.

La storia della Antonini inizia a Milano, nel 1919, e già si identifica come azienda di prestigio, ma la forte identità e l’enorme e duraturo successo si radicano nelle contaminazioni all’avanguardia di quel tutto artigianale e tutto di qualità ora presente anche in Russia, negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone. In Italia è lo showroom di piazza Borromeo che ospita le sue creazioni di fascia alta, tra mirabili affreschi del XV secolo.

A mantenere viva la traccia dei valori del patrimonio di famiglia con passione e professionalità è Sergio Antonini, direttore creativo con la volontà di andare avanti tra forme spettacolari e pezzi unici – le collezioni Anniversary100, Black&White, Aurea, Vulcano, Matera, Siracusa e Atolli ne sono un esempio.
Amante dell’arte in tutte le sue sfaccettature, progetta con ottimismo, forte di un’esperienza di lungo corso e di una profonda conoscenza del settore. Ha frequentato la Scuola Politecnica di Design di Milano e il Gemological Institute of America a New York. Lavora a partire dalla gemma, eccezionale per purezza e colore, e modella poi il gioiello rispettando ed esaltando la bellezza della pietra. Tra i manifesti del marchio c’è la collezione Anniversary100, pensata per celebrare i cento anni dell’azienda.

Antonini Anniversary collection rings and earrings full pavè rose gold and champagnediamonds

A lui abbiamo chiesto: quanto è cambiato nel tempo il DNA del brand?
Antonini ha sempre lavorato con gemme preziose e pietre colorate disegnando sia pezzi unici sia collezioni con un tema diverso ogni anno. Negli ultimi anni è rimasta questa duplice anima mantenendo i pezzi unici all’interno di Extraordinaire collection e presentando di anno in anno nuove collezioni con un disegno più contemporaneo, influenzate dalla mia passione per l’architettura e l’arte contemporanea. In particolare per queste ultime mi piace lavorare solamente con oro e diamanti, nelle varie nuances dal bianco al nero come ad esempio i diamanti champagne e brown.”

Star del calibro di Selena Gomez, Halle Berry, Carrie Underwood, Anne Hathaway e Taylor Swift hanno scelto Antonini per i loro red carpet. È nell’innovazione il segreto per piacere ad interlocutori così vari ed, anche, così top?
“Antonini fa molta ricerca nelle forme, ci definiamo gioielleria “milanese” per le linee pulite e contemporanee, a differenza della classica gioielleria italiana più “decorativa” o con uno stile rinascimentale. Il nostro design non piace a tutti ma dall’altra parte molte star lo apprezzano, anche per la vestibilità, e sono felici di indossare i nostri gioielli”.

Ogni suo gioiello è l’evoluzione di un desiderio. Ci vuole talento per raggiungere questi risultati, ma anche tanto studio, lei ha frequentato l’Istituto Gemmologico d’America a New York. Ma come approccia un lavoro, opera al banchetto come i maestri di una volta?
Grazie, è vero. Le mie ispirazioni arrivano dalla mia vita quotidiana e quando ho un’idea per un gioiello comincio con uno schizzo. Poi sviluppo il disegno e provo a declinare l’idea per creare una collezione che includa orecchini, pendenti, anelli di varie tipologie. Da qui realizziamo un rendering e poi una “resina estetica” che simula le forme del gioiello.

È lei che disegna, da chi ha ereditato questa attitudine?
Sicuramente dal nonno che oltre a disegnare i gioielli dipingeva con la tecnica dell’acquerello.”

Antonini Extraordinaire collection 2020, 78-ct pavè sapphire and diamonds on black rhodium ring

Se la materia preziosa è ancora il soggetto più importante di un gioiello, che posto occupa la creatività?
Secondo me la creatività è la parte più importante, di gioielli ce ne sono tantissimi e non ce ne sarebbe bisogno, invece continuano a nascere nuovi brand e nuovi designer e ognuno aggiunge qualcosa di nuovo nonostante la materia preziosa (oro e gemme) sia la medesima da secoli.

Ama l’arte contemporanea, una passione a cui ha dato spazio nello showroom di Milano collaborando con MIART. In che modo?
Nel nostro showroom di Milano abbiamo una sala bianca che allestiamo con opere di arte contemporanea di artisti supportati dalle gallerie d’arte del nostro network con le quali ho rapporti molto buoni. Tutto è nato da un progetto con lo studio legale LCA, in occasione di Miart 2016, che ha incluso il nostro spazio nel calendario delle sedi espositive riservate della manifestazione. Ogni anno in occasione di questa fiera (che si svolge in primavera) realizziamo una nuova mostra site specific sempre in collaborazione con LCA e nell’arco dell’anno alterniamo altre due mostre.

A seguito delle problematiche pandemiche, quali sono oggi le priorità? E come sarà il gioiello Antonini domani?
Le nostre attuali priorità sono riuscire a mantenere il rapporto con la distribuzione (le gioiellerie) visto che con l’annullamento delle fiere e l’impossibilità di viaggiare non riusciamo ad incontrare i buyer. Il nostro lavoro è basato su relazioni costruite negli anni per le quali è sempre stato importante l’incontrarsi di persona.
Il gioiello di domani sarà un gioiello indossabile sempre, parte integrante dell’outfit quotidiano, anche se sarà un pezzo unico o con pietre importanti non sarà più un gioiello da indossare solo in occasioni speciali o da tenere in cassaforte.

https://www.antonini.it/

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