“Lo Scrigno del Doge” tra le tradizioni veneziane

Un progetto per promuove l’arte e l’artigianato di una città che per la convivenza con il fenomeno dell’acqua alta ha da sempre nel proprio codice genetico la resilienza. Già nel nome dell’iniziativa – nata un anno fa per festeggiare i 50 anni dell’Oreficeria Meneghetti di Rialto, i 300 anni del Caffè Florian in Piazza San Marco e i 1600 anni dalla fondazione di Venezia – c’è l’idea di voler abbracciare e custodire quel patrimonio che dà vita all’intera laguna, dal miele prodotto dalle api dell’isola di Sant’Erasmo, al merletto di Burano – candidato a patrimonio immateriale dell’umanità, come ha ricordato nel suo discorso Ermelinda Damiano, Presidente del Consiglio Comunale di Venezia, dall’arte orafa alla pasticceria.

Facendo sinergia tra artigiani, imprenditori, professionisti, esperti culturali e dell’arte, l’obiettivo è quello di offrire al turista un rinnovato sistema di accoglienza conducendolo alla scoperta della vera anima della Serenissima, infondendo anche coraggio in un momento devastante come questo attuale creato dalla crisi pandemica COVID19.

Nello Scrigno del Doge in vellutino rosso, realizzato secondo l’antica tecnica dei Vazineri del 1300, ci sono la parure di api realizzata da Stefano Ghezzo in oro e argento con anello, pendente e orecchini, il cucchiaino d’argento creato per gustare il nettare della Laguna prodotto da Mara La Rosa , e la tovaglietta con l’ape in merletto di Burano, realizzata dall’Atelier Martina Vidal.

In anteprima sui social, il 12 novembre sarà presentato il film corto, con la regia di Samuele Semenzato e voce narrante Sabrina Zanninello, pensato per spiegare i lavori eccellenti svolti tra i sestieri e le isole, vede la. Il lancio avverrà in diretta da Piazza San Marco alle ore 12.00.

Autore del concept e coordinatore del progetto è Vittorio Baroni, sostenuto nello sviluppo del progetto da Valentina Lombardi e Flavio Marinello dell’Oreficeria Meneghetti. Lo storytelling è di Nadia De Lazzari.

scrignodeldoge.com

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