JCK Las Vegas. Sarin Bachmann: “in crescita la presenza degli italiani”

Ogni anno ci impegniamo ad ampliare le delegazioni internazionali aggiungendone sempre di nuove da Paesi che esprimono interesse e soddisfano i requisiti da noi richiesti

Gli Stati Uniti d’America rappresentano, da anni, il primo mercato al mondo per il gioiello italiano. Come ogni anno è forte l’attesa per l’imminente edizione in programma (31 maggio, 3 giugno). Abbiamo incontrato Sarin Bachmann, vice president RX jewelry portfolio, con lei abbiamo cercato di capire quanto è importante la presenza dei nostri operatori nel salone di Las Vegas.

Gli Stati Uniti sono il primo mercato per la gioielleria italiana e JCK Las Vegas è imprescindibile per chi vuole approcciare quel mercato: in termini di qualità e quantità come è strutturata la proposta italiana alla manifestazione?
La presenza italiana al JCK continua a crescere, riflettendo il desiderio di bello e ben fatto da parte dei visitatori. Quest’anno, il padiglione italiano al JCK vede la presenza di 140 aziende espositrici rispetto alle 97 dell’anno precedente. Questo incremento è dovuto al sostegno dall’Italian Trade Agency, sponsor ufficiale del padiglione, a dimostrazione del forte impegno del governo italiano che è evidente riconosca l’importanza di JCK per penetrare il mercato statunitense. Inoltre, i marchi italiani sono molto ben rappresentati a Luxury dove abbiamo riscontrato un considerevole aumento di interesse da parte delle aziende. C’è poi da aggiungere che i livelli di soddisfazione e di loyalty dei clienti nei confronti del padiglione italiano sono in crescita di anno in anno e secondo il nostro Net Promoter Score (NPS) rimangono solidi e al di sopra dei punteggi medi della fiera.

Sarin Bachmann, vice president RX jewelry portfolio

«Dopo la pandemia, c’è stata un’impennata nei viaggi verso gli Stati Uniti, e un conseguente aumento della partecipazione anche dei visitatori italiani al JCK. Abbiamo osservato un’impennata delle presenze con una crescita di oltre il 50% dal 2022 al 2023».

Dal punto di vista dei visitatori, come considera l’affluenza degli italiani? È Prevista e la possibilità di pacchetti agevolati?
Dopo la pandemia, c’è stata un’impennata nei viaggi verso gli Stati Uniti, e un conseguente aumento della partecipazione anche dei visitatori italiani al JCK. Abbiamo osservato un’impennata delle presenze con una crescita di oltre il 50% dal 2022 al 2023.
Ogni anno ci impegniamo ad ampliare le delegazioni internazionali aggiungendone sempre di nuove da Paesi che esprimono interesse e soddisfano i requisiti da noi richiesti o, in alcuni casi, anche grazie alle presentazioni che ci vengono fatte da contatti diretti del settore. I nostri pacchetti offrono ai nuovi buyers un soggiorno in hotel e l’accesso a servizi selezionati in loco.

Dopo il Covid il sistema fieristico mondiale soprattutto nel segmento della gioielleria, si sta concentrando in poche manifestazioni di respiro internazionale localizzate in America, Italia (VicenzaOro) e Asia (Hong Kong), come pensa che sarà lo scenario futuro considerando che da tempo si vocifera di una maggiore apertura verso la Cina continentale?
Dopo la pandemia, la resilienza e la forza del mercato americano sono diventate più evidenti, e hanno consolidato JCK come uno dei principali saloni del settore. La forza del nostro attuale posizionamento nel mercato statunitense si è evoluta e abbiamo effettivamente constatato il trend per cui un numero di americani sempre minore partecipa a fiere internazionali o a fiere più piccole, preferendo invece eventi più di rilievo globale come il nostro. Siamo certi che anche in futuro l’importanza del mercato statunitense e il ruolo di JCK come pietra angolare del settore continueranno a crescere.

Infine, il Covid ha confermato che il mercato preferisce eventi in presenza e che l’online, per il momento, non è un’alternativa. Qual è la sua opinione?
La pandemia ha sottolineato l’immenso valore degli eventi in presenza in tutti i settori e soprattutto in quello della gioielleria. Anche se le piattaforme online hanno i loro vantaggi, non possono replicare l’esperienza, le connessioni e gli incontri che si fanno nelle fiere fisiche. Tuttavia, riconosciamo l’importanza di incorporare elementi digitali, come i nostri siti web e le dashboard per gli espositori per completare i nostri eventi e migliorare nel complesso l’esperienza per i partecipanti e per gli espositori.

https://lasvegas.jckonline.com/


The United States of America has, for years, represented the world’s top market for Italian jewelry. As every year, anticipation is high for the edition scheduled for June. We met with Sarin Bachmann, vice president RX jewelry portfolio, with her we tried to understand how important is the presence of our operators in the Las Vegas show.

The U.S. is the first market for Italian jewelry and the Las Vegas marketplace inprenescent (imperative?) for those who want to approach that market, in terms of quality and quantity how is the Italian proposal structured at your event?
The Italian presence at JCK continues to thrive, reflecting the desire for Italian craftsmanship and design from JCK attendees. This year, the Italian pavilion at JCK is expanding significantly, with 140 companies exhibiting compared to 97 in the previous year. This growth is supported by the Italian Trade Agency, the official sponsor of the pavilion, demonstrating a strong commitment from the Italian government. With the majority of exhibiting fees underwritten for their members, it’s evident that Italy recognizes the importance of JCK for growth in the U.S. market. In addition, Italian brands are represented well at Luxury, and we have seen a rise in interest from global Italian brands with the desire to exhibit to the Luxury audience. Notably, our satisfaction and loyalty scores for the Italian pavilion have increased each year, and our Net Promoter Score (NPS) remains strong and above average scores within the show.

From the perspective of visitors, how is the turnout of Italians? Do you foresee the possibility of facilitated packages?
Post-pandemic, there has been an uptick in travel to the U.S., leading to increased attendance from Italian visitors to JCK. We’ve observed a rise in Italian participation, reflecting a growing interest in doing business with the jewelry community at JCK and Luxury. Attendance from people from Italy grew over 50% from 2022 to 2023. We are committed to growing our International Delegation attendees each year adding new countries that express interest and meet the requirements or in some cases through introductions made to us by industry contacts. Our International Delegation hosted packages offer new qualified buyers hotel stays and access to select on-site amenities.

After Covid the world exhibition system more and more, especially in the jewelry segment, is concentrating in a few events with an international scope located in America, Italy (VicenzaOro) and Asia (Hong Kong), what do you think the future scenario will be like considering that a major opening in Mainland China has been rumored for some time?
Post-pandemic, the resilience and strength of the American market has become more apparent, solidifying JCK as the top global show in the industry. The strength of our current foothold in the U.S. market has evolved and grown and we have observed a trend of fewer Americans attending international shows, or smaller shows, and opting instead to find everything they need annually at JCK. As the jewelry industry moves forward, the importance of the U.S. market and the role of JCK as its cornerstone will only continue to grow.

Finally, Covid confirmed that the market wants in-person events and that online, for the time being, is not an alternative. What is your opinion?
The pandemic underscored the immense value of in-person events in all industries and especially within the jewelry industry. While online platforms have their merits, they cannot replicate the experience and personal connections forged at physical trade shows. As we emerge from the pandemic, it’s clear that there is a strong preference for in-person gatherings among industry professionals. However, we do recognize the importance of incorporating digital elements such as our robust websites and exhibitor dashboards to complement our events and enhance the overall experience for attendees and exhibitors.

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