Fatturato Made in Italy, Federorafi: Chiusura positiva per il 2023 con il +10%, incognite per l’anno in corso”

Il commento della presidente Claudia Piaserico: “L’andamento generale dell’economia mondiale e le tensioni geopolitiche ci spingono a previsioni orientate alla massima cautela per il 2024″

La chiusura 2023 è in linea con le attese. Per quanto riguarda l’anno in corso, le previsioni sono orientate alla massima cautela, complici l’andamento generale dell’economia mondiale e le tensioni geopolitiche che hanno già causato una frenata del settore manifatturiero”. La presidente di Confindustria FEDERORAFI, Claudia Piaserico, analizza e commenta i dati che riguardano il fatturato dell’oreficeria-argenteria-gioielleria italiana, forniti dal proprio Centro Studi. Secondo le stime, è possibile archiviare il 2023 con una incoraggiante variazione del +10,2%, per 11,97 miliardi di euro.

A fronte di un mercato nazionale in flessione, crescono le esportazioni: + 11,1%, pari a 10,9 miliardi di euro. Il contributo più importante (10,1 miliardi) è stato generato dalla gioielleria da indosso (+10,6%), con incrementi del +12,1% per quella in oro e una stabilità (+0,4%) per quella in argento.

Le destinazioni del Made in Italy sono molteplici, ma la Svizzera occupa il primo posto (1,5 miliardi di euro, +25,5% sul 2022) davanti agli USA. Sul podio dell’export, in terza posizione, troviamo Emirati Arabi Uniti, Francia. I primi 4 mercati coprono quasi la metà dell’export (47,4%). La Russia, invece, è scivolata in 68.esima posizione (-43,3%).

Tra le regioni italiane, la Toscana resta saldamente al comando della graduatoria delle esportatrici di Oreficeria, Argenteria, Gioielleria: 4,08 miliardi di euro, +10,9% rispetto al 2022.

La sua quota rispetto al totale nazionale è 36%. Seguono Veneto (+1,2%) e Lombardia (+60,9%), che precede il Piemonte. A proposito della Lombardia, va considerato che le strategie di distribuzione adottate dalle grandi griffe hanno contribuito a far scalare posizioni soprattutto a Milano e provincia. C’è un dato nel dato: il 36,1% dell’export lombardo è diretto in particolare alla Svizzera ed i flussi sono quintuplicati in un anno. La regina delle province, però, resta Arezzo: (+9,4%). Napoli e Caserta, le due province del distretto campano, sono polo produttivo importante ma hanno complessivamente minore propensione all’export – rileva il Centro Studi Confindustria Federorafi – rispetto alle province settentrionali: +5,0%.

Si registra, invece, un leggero calo riguardo il numero di imprese attive: è sceso a 6.983 tra industria e artigianato, 55 in meno rispetto a dicembre 2022, cioè -0,8%. Il dato è fornito da Infocamere-Movimprese. Ci sono, però, regioni in controtendenza: nuove realtà imprenditoriali sono state avviate in Piemonte ed Emilia Romagna. L’occupazione viaggia a ritmo sostenuto: aumento di 936 unità (+2,9% su base annua).

Claudia Piaserico

La cautela è d’obbligo in questa fase dell’anno caratterizzata da un nuovo picco nel prezzo dell’oro e dall’andamento rialzista che si sta riflettendo sui preziosi in generale, frenando le richieste dei buyer. Il sentiment degli operatori del settore resta comunque orientato alla fiducia, pur con prudenza

Che cosa bisogna attendersi per il 2024?La cautela è d’obbligo in questa fase dell’anno caratterizzata da un nuovo picco nel prezzo dell’oro e dall’andamento rialzista che si sta riflettendo sui preziosi in generale, frenando le richieste dei buyer. Il sentiment degli operatori del settore resta comunque orientato alla fiducia, pur con prudenza”, è l’analisi di Confindustria Federorafi. La presidente Claudia Piaserico spiega: “Il perdurare del conflitto israelo-palestinese e gli acquisti delle banche centrali hanno contribuito a tenere alto il prezzo dell’oro e, a traino, anche dell’argento. Questo andamento dei preziosi inevitabilmente impatta sulla domanda di gioielleria. L’appuntamento fieristico di Oroarezzo e le manifestazioni di Las Vegas saranno il termometro delle reali performance settoriali di questa prima parte dell’anno. Sono di fondamentale importanza anche le iniziative in tema di Politica industriale e di internazionalizzazione che, grazie ad ICE, stanno interessando i retailers in USA e anche la distribuzione in Francia, Gran Bretagna e Polonia. Altri fronti aperti sono Canada e Australia. Ci sarà anche un’importante iniziativa di comunicazione istituzionale di “influencer marketing” in USA e UK: coinvolti i creators Helen Owen, Emily Canham, Serene Russell, Anastasia Gerrans e la coppia Sebastian Gomez & Esperanza Hernandez. Lo scorso marzo, i cinque creators hanno visitato le aziende manifatturiere di Arezzo, Valenza, Vicenza e Torre del Greco, hanno incontrato imprenditori, hanno toccato con mano il know how e la qualità dell’oreficeria, dell’argenteria, della gioielleria e delle produzioni con cammeo e corallo made in Italy”.

www.federorafi.it


Made in Italy turnover, Federorafi data: Positive close for 2023 with +10%, unknowns for the current year’

‘Closing 2023 is in line with expectations. As far as the current year is concerned, forecasts are oriented towards caution, due to the general trend of the world economy and geopolitical tensions that have already caused a slowdown in the manufacturing sector’. The President of Confindustria FEDERORAFI, Claudia Piaserico, analyses and comments on the data regarding the turnover of the Italian gold-silver-jewellery industry, provided by its Study Centre. According to estimates, it is possible to close 2023 with an encouraging variation of +10.2%, for 11.97 billion euro.
Against a declining domestic market, exports are growing: +11.1%, or EUR 10.9 billion. The largest contribution (10.1 billion) was generated by wearable jewellery (+10.6%), with increases of +12.1% for gold jewellery and stability (+0.4%) for silver jewellery.

There are many destinations for Made in Italy products, but Switzerland takes first place (1.5 billion euros, +25.5% over 2022) ahead of the USA. On the export podium, in third place, we find the United Arab Emirates and France. The first four markets cover almost half of exports (47.4%). Russia, on the other hand, slipped to 68th position (-43.3%). Among the Italian regions, Tuscany remains firmly at the top of the list of gold, silver and jewellery exporters: 4.08 billion euros, +10.9% compared to 2022. Its share of the national total is 36%. It is followed by Veneto (+1.2%) and Lombardy (+60.9%), which is ahead of Piedmont. On the subject of Lombardy, it should be considered that the distribution strategies adopted by the big brands have contributed to climbing positions especially in Milan and its province. There is one statistic in the figure: 36.1% of Lombardy’s exports go to Switzerland in particular and the flows have increased fivefold in one year. The queen of the provinces, however, remains Arezzo: (+9.4%). Naples and Caserta, the two provinces of the Campania district, are important production poles but have a lower propensity to export overall – the Confindustria Federorafi Study Centre notes – compared to the northern provinces: +5.0%.

What is to be expected in 2024? ‘Caution is a must at this stage of the year characterised by a new peak in the price of gold and the bullish trend that is being reflected in precious metals in general, curbing buyer demand. The sentiment of the sector’s operators is still oriented towards confidence, albeit with caution,’ is the analysis of Confindustria Federorafi. President Claudia Piaserico explains: ‘The continuing Israeli-Palestinian conflict and central bank purchases have contributed to keeping the price of gold high and, in tow, silver as well. This trend in precious metals inevitably has an impact on the demand for jewellery. The Oroarezzo trade fair and the Las Vegas events will be the thermometer of real sector performance in this first part of the year. Also of fundamental importance are the Industrial Policy and internationalisation initiatives that, thanks to ICE, are affecting retailers in the USA and also distribution in France, Great Britain and Poland.

Other open fronts are Canada and Australia. There will also be a major institutional communication initiative of ‘influencer marketing’ in the USA and the UK: creators Helen Owen, Emily Canham, Serene Russell, Anastasia Gerrans and the couple Sebastian Gomez & Esperanza Hernandez are involved. Last March, the five creators visited manufacturing companies in Arezzo, Valenza, Vicenza and Torre del Greco, met with entrepreneurs, and experienced first-hand the know-how and quality of goldsmithing, silverware, jewellery and cameo and coral production made in Italy.

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