Bizantini. Preziose testimonianze di un impero millenario

Il celebre scrittore inglese Robert Byron attribuiva la grandezza di Bisanzio alla «triplice fusione» di un corpo romano, una mente greca, un’anima orientale e mistica.
Con questa citazione si apre la nuova ricchissima mostra del Mann. Un evento che propone con 400 opere un percorso pressoché completo sui luoghi, simboli e comunità dei Bizantini che non mancherà di affascinare i visitatori per aver compreso tutti gli aspetti della vita: dalla quotidianità domestica alla cura del corpo, dalle gerarchie liturgiche alla elevazione regale della politica, passando dalle suppellettili d’uso comune agli affreschi devozionali, dai preziosi gioielli alle tribune scolpite con raffinati decori.

Bracciale a fascia (IX – X secolo) oro e vetro, smalto cloisonné (Provenienza: Salonicco, scavo a Dodekanisou Street) Salonicco, Museo della Cultura Bizantina

In quindici sezioni, negli spazi del maestoso salone della Meridiana, la mostra attraversa un periodo storico che va dalla nascita dell’Impero romano d’Oriente fino al Medioevo (un arco di circa mille anni) con un focus su Napoli, città bizantina per sei secoli, dalla conquista di Belisario nel 536 e fino all’arrivo dei Normanni (1140) che espone reperti di recente scoperta direttamente dagli scavi delle nuove stazioni della metro 1. Un lasso temporale in cui l’attuale capoluogo campano e il suo territorio vissero un duraturo periodo di autogoverno e indiscussa autonomia da dominazioni straniere pur continuando a essere formalmente dipendente da Bisanzio: “E anche quando il dominio bizantino di Napoli evaporò, questo legame con l’Impero non fu mai rinnegato e si trasformò in volano per tenere vivi i contatti con il Mediterraneo”, ha commentato il Direttore del Museo, Paolo Giulierini.

Diciassette gioielli cuciti come elementi di decoro a una veste. Prima metà del IV secolo, oro (Provenienza: Salonicco, scavo della metropolitana, stazione Dimokratis) Salonicco, Eforato delle Antichità della Città
Coppia di orecchini a goccia a traforo (VII secolo, oro) Napoli, MANN

Molteplici sono inoltre i monili esposti, preziosi gioielli simbolo della raffinatezza e della maestria orafa bizantina: anelli, orecchini con perle e granati, bracciali, collane con perle di vetro e ametiste, croci e fibule filigranate in oro tra cui spiccano un preziosissimo bracciale in oro e smalto (IX – X secolo da Salonicco), la gemma in onice con guerriero che caccia un cinghiale (IV secolo) e il cammeo in diaspro rosso con San Demetrio della collezione Farnese (X secolo).


La mostra sui Bizantini, curata da Federico Marazzi (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli), in corso al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 21 dicembre 2022 al 13 febbraio 2023.

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