
Benoi: Gino di Luca conquista con l’alta gioielleria
Lusso senza confini: un esclusivo progetto tra Italia e India
Le sue idee sono granitiche e vincenti. Con Cameo Italiano, un marchio dalla reputazione strong, ha conquistato il mondo: oramai occupa una posizione di eccellenza che si traduce in un fatturato che solo in America supera il 50% del totale. È un successo costruito con cura e dedizione. Ma Gino non si accontenta. Ora ha lanciato un nuovo progetto, anzi, un progetto parallelo, per il quale ha puntato molto lontano, diritto diritto verso l’alta gioielleria.
Lo ha intitolato “Benoi”, nome che nella pronuncia sembra potersi tradurre in “essere noi”, ossia, una aperta volontà di identificazione (in realtà è preso dal nome del suo partner – Binoy), ma il mondo del lusso vive anche di grande fantasia e la poetica interpretazione cade a pennello. Benoi è la versione preziosa dell’unicità, della bellezza e della rarità. Si è fatto conoscere alle fiere di VicenzaOro, di Inhorgenta, a Ginevra e a Couture Las Vegas. L’interesse si è già tradotto in una buona risposta dai Paesi Arabi e dal Pakistan.

Solo pezzi singoli, iconici, e poche collezioni. Il range in alcuni esemplari supera abbondantemente il milione di euro. È quanto dire.

Quello di Benoi è un design italiano sviluppato sui codici universali del lusso più puro, da designer che operano su Roma e Firenze, professionisti con qualità e pratiche non comuni che non si limitano a creare qualcosa di bello, ma progettano ‘emozioni indossabili’
Gino di Luca
◗ Come definiresti questi gioielli?
“Sculture di luce e di colore. Non ci sono altri modi per raccontare queste meravigliose creazioni che incarnano la nostra idea di eleganza”.

Beyond this night,
Your hearts pulse light to my eyes,
Clear to see, as you
reveal your inner song to m
◗ Creatività italiana, dunque. E la produzione?
“Il mio partner, Binoy, è un importante produttore indiano, e non potevo chiedere di meglio. Nel suo Paese ci sono le pietre più belle e più pure e i tagliatori migliori al mondo. Ma, evidentemente, alcune fasi si tengono qui in Italia”. Un collaboratore posa sul tavolo tre scatole, di quelle con chiusura di sicurezza usate per le spedizioni. Gino ne apre una alla volta, con gesti lenti come a celebrare una scoperta. E lo è. Rigira tra le mani un abbagliante collier con diamanti e smeraldi incastonati come rugiada. Non aggiunge altro, le parole sono già nel gioiello. Un bracciale, invece, è dominato da grandi tanzaniti. E poi c’è il titanio, blu come le gemme. Lo mette a confronto con gli still life che scorrono sul desk del computer e, nonostante l’alta qualità degli scatti, da vicino la sua bellezza non ha paragoni.

orecchini in oro bianco, diamanti e titanio blu
Which ever way you go,
North, South, East or way of the setting sun,
I’ll follow, picking flowers that bloom in your wake,
And drink from your pool, cool waters flow
◗ Si può tenere fede al proprio stile con mercati tanto diversi?
“Assolutamente sì, perché è un design italiano sviluppato sui codici universali del lusso più puro, da designer che operano su Roma e Firenze, professionisti con qualità e pratiche non comuni che non si limitano a creare qualcosa di bello, ma progettano ‘emozioni indossabili’, identificative del marchio. E perché ogni dettaglio sia privo di vizi, di qualsivoglia immaginabile imperfezione si avvalgono anche di software CAD 3D specifici”. È una attività di sinergie, un progetto molto impegnativo per essere stato sviluppato tra due Paesi così distanti tra loro, non solo geograficamente. “Il prodotto finale deve essere ineguagliabile, una vera eccellenza artigianale che magnifichi le più belle gemme selezionate per taglio, colore e lucentezza, per cui si lavora a stretto contatto con orafi, incisori e incastonatori come se le distanze non esistessero: ci è venuto naturale unire storie e saperi millenari. Due mondi lontani ma molto vicini per maestria”.
◗ Sei tu il CEO della Benoi?
“Sì”. Per avviare la fabbrica mi sono trasferito in India per tre mesi consecutivi. Ma è ovvio che la mia presenza dovrà avere una costanza che mi vedrà alternarmi tra Italia e India. Traspari entusiasmo. “Di più. Sono fiero e orgoglioso. Tutto è andato come previsto”.

We swim our sea,
Tempest or tranquil,
Clear blue, or stormed surge,
Diamonds glistening atop mountains of deep,
Forever tread waters with thee
◗ C’è tempo per qualche pausa?
“Nemmeno ci penso. Sono molto preso anche emotivamente. Amo le grandi avventure e questa lo è. Appena posso, e faccio sempre in modo che accada, mi rifugio nella musica, mi aiuta a rilassarmi e a riflettere”. Ezio Bosso diceva che la musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare. “È una affermazione sacrosanta che condivido pienamente. Quando ho bisogno di silenzio, di concentrazione, mi regalo un’oretta in solitudine, in compagnia di buona musica e di un calice di ottimo vino”. Gino Di Luca è un uomo di grandi passioni e usa la musica per connettersi con la sua parte più intima. Da vero musicofilo possiede migliaia di vinili, catalogati per autore, interprete, etichetta discografica, anno di incisione… Con lui non si può sbagliare, anche il fruscio, quando c’è, deve avere sostanza e carattere, come una insolita melodia.
◗ Prossima tappa?
“Trasportare Cammeo Italiano nell’alta gioielleria”.
Benoi: Gino di Luca conquers with high-end jewelry
Gino Di Luca, already a successful entrepreneur with the globally renowned brand Cameo Italiano, has launched a new high-jewelry venture called Benoi. The name, inspired by his Indian partner Binoy, also evokes the poetic phrase “essere noi” (to be us), reflecting a spirit of identity and unity.
Benoi focuses on unique, iconic, high-end jewelry pieces, some valued at over one million euros. These are presented as true “sculptures of light and color.” The design is Italian, while the production is a collaboration between Italy and India – leveraging the finest gemstones and master craftsmen in both countries. Advanced 3D CAD software is used to ensure precision and perfection in every detail.
Benoi has already made a mark at major international trade shows (VicenzaOro, Inhorgenta, Geneva, and JCK Las Vegas) and has received strong interest from markets in the Middle East and Pakistan.
Gino is deeply involved in the project, even relocating to India temporarily to oversee production. He describes the journey as a passionate adventure and a creative fusion of two rich artisanal traditions. Despite the challenges, he remains driven and inspired, finding peace and focus in his love for music – especially vinyl records, which he collects meticulously.

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