Paola De Luca. Da solista a direttore d’orchestra

Il nostro futuro è già presente. Con Visions 2018 The Futurist allarga gli orizzonti delle previsioni di tendenza

Paola De Luca

Specializzata in progetti strategici nei settori del lusso e della gioielleria, i suoi incontri-seminari sono da sempre strumento prezioso per gli addetti ai lavori. Con Visions 2018 The Futurist allarga gli orizzonti delle previsioni di tendenza

Quanta preparazione e quanto studio per affrontare questa professione?
“In questa professione, se proprio vogliamo definirla così anche se non è a mio avviso il termine più adeguato, ci sono arrivata assolutamente per caso e inaspettatamente. Mi trovavo da diverso tempo a New York dove lavoravo come designer di gioielli quando l’amico Massimo Brandigi, allora manager in Unoaerre, mi chiese di realizzare un report sulle tendenze nel settore orafo. Se per il tessile e l’abbigliamento questi cahiers des tendences non era certo una novità, in campo orafo si trattava di un’innovazione assoluta e per me voleva dire allargare ulteriormente gli orizzonti, sfruttare in modo differente quella creatività e quella curiosità che già facevano parte della mia vita e del mio modo di essere”.

Dopo l’inatteso e fortuito inizio è diventata questa la principale attività?
“Da questa prima esperienza si è sviluppata una serie di collaborazioni con grandi marchi internazionali del lusso, con Vogue Gioiello all’epoca della direzione di Cristina Lucchini e con l’insegnamento al Fashion Institute. Obiettivo sempre lo studio delle tendenze.
Mi piace definirlo un lavoro “da solista”, che mi ha dato grandi soddisfazioni e mi ha portato ad approfondire la conoscenza di realtà, persone, personaggi di ogni parte del mondo. Un lavoro da solista fino a quando nel 2002 da una collaborazione con CRU Group di Londra nasce TJF – Trend Jewellery Forecasting Group”.

Continuando con il riferimento al mondo della musica, dopo essere stata solista Paola De Luca entra a far parte di una piccola orchestra?
“Un’orchestra sì, ma non così piccola. Per dieci anni TJF ha avuto il ruolo di editore, tra l’altro, del Trend Book, una nostra creatura che è stata una pubblicazione di importanza internazionale mirata alla ricerca e alla previsione delle tendenze nel campo della gioielleria. Un’importanza testimoniata dal fatto che nel 2012 Fiera di Vicenza ne ha fatto uno strumento della propria attività di supporto al settore orafo: parliamo del Trend Book + Forecasting. Si è trattato di creare una metodologia di lavoro per un osservatorio in grado di generare ispirazioni e indicazioni di tendenze a livello internazionale”.

Con la piattaforma editoriale The Futurist ora il ruolo è quello di un direttore d’orchestra?
“Il team di The Futurist, che ho fondato e che dirigo, è formato da professionisti che condividono con me la passione per la ricerca. Tutte le indicazioni che nascono da sensibilità, conoscenza, “intelligenza” di giornalisti specializzati, designer e cool hunter di ogni parte del mondo vanno poi analizzate e interpretate fornendone una lettura che sia applicabile alla realtà delle imprese che devono produrre e commercializzare”.

La domanda è d’obbligo e un po’ provocatoria. Specializzato in previsioni, cosa prevede The Futurist per il proprio futuro?
“Il nostro futuro è già presente. Visions 2018 è cresciuto e si presenta ora con contenuti sviluppati a livello trasversale, spaziando in tutti i campi del lusso contemporaneo: dal design di interni agli accessori, dalla gioielleria al beauty. Quello che fa tendenza a tutto campo”.

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