NUDA VITA – The practice of collective and political body II

Adornment – Curating Contemporary Art Jewelry – progetto curatoriale integrato, fondato da Ilaria Ruggiero, teso alla conoscenza e alla coscienza del gioiello contemporaneo quale terreno di ricerca tecnica, estetica e filosofica, presenta il secondo capitolo di Nuda Vita con i lavori di artisti che hanno proseguito e contribuito alla ricerca artistica intorno al corpo pubblico e all’identità sociale e politica.

L’iniziativa esplora il valore e il ruolo del corpo collettivo e politico, partendo dall’espressione Nuda Vita, coniata da Benjamin e sviluppata poi dal filosofo Giorgio Agamben, rielaborata quale condizione impossibile, concetto indicibile e azione artistica. Gli artisti hanno esplorato diversi aspetti della ‘nudità’, in quanto condizione ideologica ed esistenziale che l’uomo sperimenta libero da costrizioni, per sviluppare la propria personale azione artistica di resistenza. L’obiettivo è mettere a confronto le esperienze più varie e ampliare la consapevolezza sociale e politica. Il gioiello è il mezzo per sollevare questioni riguardanti grandi temi come il ruolo della donna nella società, la questione del gender, la libertà di disporre del proprio corpo, l’orientamento sessuale, la schiavitù, l’idea di bellezza, regimi e dittature, misticismo ed erotismo, disabilità e spazi pubblici.

Gli artisti:

Vivien Bedwell, Muted Touch on Body

Vivien Bedwell indaga sul trattamento di persone con malattie, handicap o menomazioni e la loro capacità di movimento negli spazi pubblici al fine di valorizzare quelle risorse per loro vitali.

Daria Borovkova, relative No.2 on body

Daria Borovkova focalizza il ruolo della donna russa all’inizio del XX secolo, mescolando la sua esperienza personale con riferimenti storici.

Satomi Kawai, Ring 2 Her Black Hair

Satomi Kawai con il titolo di Emotional Body dedica le sue nuove creazioni ad Akiko Yosano, poetessa e pioniera del femminismo giapponese che ha espresso il valore del corpo femminile, oltre 100 anni fa.

Anna Lewis, touch 1 and 2

Anna Lewis porta avanti la ricerca sul corsetto quale strumento di costrizione e manipolazione, riportando il lavoro all’idea del corpo nudo, in stretta prossimità dell’oggetto.

Nina Lima

Nina Lima studia il razzismo, l’oppressione e la schiavitù ed eleva la natura del sangue a simbolo di lotta per i diritti umani. Un grido di riscatto personale per il sangue versato dagli uomini neri nella storia.

Peter Machata, Stigma 2

I pezzi di Peter Machata sono un riferimento alle reliquie religiose, mentre il contenuto e i materiali hanno valore narrativo e figurativo, politicamente e ideologicamente provocatorio.

Jana Machatova, Portrait of lady

Jana Machatova spazia da attività pubbliche a contesti familiari intimi nella Cecoslovacchia socialista di fine ‘800 e inizio ‘900. La serie Frauen-Fleiss è ispirata a vecchie cartoline e giornali, incentrati, non esclusivamente, sul ritratto della vita e delle attività manuali delle donne.

Nanna Obel, MiddleAgeSkin

Nanna Obel si concentra sul ruolo delle donne nella società contemporanea e sulla percezione pubblica e privata dei loro corpi, in particolare in relazione a esperienze intime e delicate come l’igiene femminile, l’intelligenza, la dipendenza dal matrimonio, promiscuità, aggressione e invecchiamento.

Per Margherita Potenza il corpo, esplorato nel suo significato teoretico e metafisico, è l’oggetto delle sue ricerche: un percorso estetico e filosofico volto a definire la sostanza e l’essenza dell’essere umano.

Eva van Kempen, LadyLiberty model

Eva van Kempen trova ispirazione nelle conquiste mediche in particolare legate al processo di procreazione e analizza l’impatto dell’intervento umano sul controllo e sulla regolazione della specie.

Tanel Veenre, Papilla

Nella sua ultima opera Tanel Veenre crea una serie di capezzoli (papilla dal latino significa capezzolo), antico simbolo di femminilità ed emblema di fertilità, e riprende le sue forme semplici per creare una serie di spille ironiche, scolpite da pietre preziose (onice, cristallo di rocca).

Snem Yildirim, sense and sensationall

Snem Yildirim, interessata ai processi di apprendimento cognitivo e alla formazione dell’identità dell’individuo quale risultato di stimoli e schemi esterni, esplora ora il concetto di nudità attraverso la definizione di Tabula Rasa di Locke, secondo la cui teoria, alla nascita, la mente (umana) è una “lavagna vuota”.

La mostra sarà allestita presso ABC Westside Galerie dall’11 al 15 marzo 2020, in occasione della Munich Jewellery Week.

www.adornment-jewelry.com

 

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