
Monitor Altagamma-Bain: l’incertezza dei mercati mondiali pesa sul lusso, ma la gioielleria resiste
In sofferenza i mercati USA e Cina, i Boomers trainano il lusso esperienziale
L’instabilità politica ed economica globale colpisce anche il settore del lusso. Secondo il Monitor realizzato da Bain & Company per Altagamma, l’engagement del pubblico verso i brand del lusso è in calo negli ultimi anni: meno interesse, rallentamento nella crescita dei follower sui social, e un numero inferiore di interazioni. Le cause principali sono i prezzi elevati e una percepita mancanza di innovazione creativa. Una crisi non solo legata alle recenti turbolenze. I dati mostrano infatti che, già dal 2022, le ricerche online sono diminuite per oltre il 40% dei brand; la crescita dei follower sui social è calata del 90%, mentre il tasso di engagement si è ridotto del 40%.

Tutti i marchi, indipendentemente dalla loro traiettoria di crescita, risentono in termini di redditività: nonostante i picchi di fatturato registrati tra il 2018 e il 2021, la crescita dei margini non è stata proporzionale (dal 2021, i margini si sono stabilizzati o addirittura ridotti, anche tra i brand più performanti).

“L’attuale contesto di instabilità geopolitica, commerciale e finanziaria incide negativamente sulla fiducia dei consumatori e sulla domanda di beni di lusso personale. Stimiamo, per il primo trimestre, una flessione compresa tra il -1% e il -3%, con un’ulteriore contrazione possibile entro fine anno, tra il -5% e il -2%. Tuttavia, va ricordato che tra il 2019 e il 2024 il comparto ha registrato una crescita complessiva di circa il 28%, restando ben al di sopra dei livelli pre-pandemici”.
Ha commentato Matteo Lunelli Presidente Altagamma.

Tra le categorie di prodotto che resistono meglio figurano jet, yacht, auto di fascia alta, abbigliamento e gioielleria. In frenata invece vini e liquori, orologi e pelletteria.

Il lusso esperienziale rappresenta l’unica categoria in crescita: ospitalità, crociere, ristorazione e gastronomia restano in cima alle preferenze dei consumatori, in particolare dei Boomers, sempre più orientati verso la spesa in esperienze piuttosto che in beni tangibili.

I mercati più colpiti dai dazi e dall’instabilità economica sono la Cina Continentale e gli Stati Uniti. Europa e Giappone mostrano maggiore stabilità, pur segnando un rallentamento dovuto alla contrazione del turismo e dei consumi associati. Medio Oriente, America Latina e Sud-Est Asiatico evidenziano invece un forte dinamismo. Inoltre, grazie all’ingresso delle nuove generazioni, si prevede l’arrivo di 300 milioni di nuovi potenziali consumatori nei prossimi cinque anni: un segnale positivo sulla solidità a lungo termine del settore.

Quale sarà la vera sfida per le aziende? Osservano da Bain & Company che sarà necessario ritrovare i fondamenti del comparto: puntare su qualità, creatività, autenticità e capacità di coinvolgimento empatico.

“Il 2025 rappresenta un punto di svolta per il lusso globale. Per la prima volta in 15 anni, l’industria rallenta sotto la pressione di crisi economiche, tensioni geopolitiche e trasformazioni culturali profonde. Le prospettive restano incerte, ma i fondamentali sono solidi: oltre 300 milioni di nuovi consumatori, metà dei quali appartenenti alle generazioni Z e Alpha, entreranno nel mercato entro cinque anni. È il momento per i brand di compiere un atto di coraggio: tornare alla propria essenza. In un’epoca in cui l’engagement crolla del 40% e la redditività vacilla, solo chi saprà abbandonare l’effimero per abbracciare autenticità, qualità e visione potrà distinguersi. Non bisogna più inseguire il rumore, ma generare significato”. Concludono Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partner di Bain & Company e autrici dello studio
altagamma.it
Altagamma-Bain Monitor: Global Uncertainty Weighs on Luxury, but Jewelry Remains Resilient
The luxury sector is facing headwinds due to ongoing geopolitical and economic instability. According to the Altagamma-Bain Monitor, consumer engagement with luxury brands has declined over recent years, driven by high prices and a perceived lack of creative innovation. Since 2022, online searches for over 40% of brands have dropped, social media follower growth has decreased by 90%, and engagement rates have fallen by 40%.
Despite strong revenue growth between 2018 and 2021, profit margins have stagnated or even declined since 2021, affecting all brands regardless of past performance.
Matteo Lunelli, President of Altagamma, notes a projected market decline of -1% to -3% in Q1 2025, with a year-end contraction potentially reaching -5%. Still, the sector remains 28% above pre-pandemic levels overall.
Among product categories, private jets, yachts, high-end cars, fashion, and jewelry remain strong. In contrast, wines, spirits, watches, and leather goods are slowing. Experiential luxury—hospitality, cruises, fine dining, and gourmet experiences—is the only segment seeing growth, especially among Boomers who prefer experiences over material goods.
The U.S. and Mainland China are the most affected markets, while Europe and Japan remain stable. Regions like the Middle East, Latin America, and Southeast Asia are showing notable dynamism. Looking ahead, an influx of 300 million new consumers—half from Gen Z and Gen Alpha—is expected within five years, reinforcing the sector’s long-term potential.
Bain & Company emphasizes the need for brands to return to core values: quality, authenticity, creativity, and emotional connection. As Senior Partners Claudia D’Arpizio and Federica Levato conclude, “The future of luxury won’t be about volume—it will be about meaning.”

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