Fino al 26 febbraio la Fashion week italiana con 64 sfilate, 92 presentazioni e 18 eventi: da oggi la mostra “L’Italia vista dalla moda 1971-2001”
64 sfilate, 92 presentazioni, 18 eventi, 156 collezioni: è questo, in numeri, l’identikit di Milano Moda Donna, la fashion week italiana che ha preso il via ieri con un evento preview di Moncler Genius nei padiglioni dell’ex Fiera in Piazza VI febbraio, con il presidente Remo Ruffini che ha lanciato il nuovo corso del brand affidato a otto creativi.
In occasione dell’evento, la Camera Nazionale della Moda Italiana festeggerà il suo 60esimo anniversario con la mostra ospitata a Palazzo Reale, “Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001” – a cura di Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi – la cui inaugurazione, oggi, segnerà l’inizio ufficiale di Milano Moda Donna. L’esposizione è promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Camera Nazionale della Moda Italiana con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e ICE Agenzia, grazie al main partner Yoox-Net-A-Porter, alla collaborazione con Pomellato e ai manichini di La Rosa. Italiana.
“Italiana” celebra il sistema italiano della moda nel trentennio seminale che cementa relazioni e scambi tra gli esponenti di una generazione di stilisti, industriali, designer, artisti, architetti e intellettuali che ha definito l’immagine dell’Italia nel mondo e l’ha inserita nelle rotte della cultura internazionale. 1971-2001 è il lungo periodo in cui si manifestano i processi di messa in discussione degli equilibri conquistati nel secondo dopoguerra.
La data di inizio marca simbolicamente la cesura dall’alta moda e l’inizio della stagione dello stilismo: è l’anno in cui Walter Albini sceglie Milano per la prima sfilata della linea che porta la sua firma, ed è l’anno in cui in Italia nasce il Movimento di liberazione della donna. La data di fine è emblematica e segna il passaggio fra due secoli: la moda italiana cambia pelle e si trasforma definitivamente in un fenomeno globale; è l’anno degli attentati dell’11 settembre, segno doloroso della radicale e definitiva crisi di un sistema internazionale già sconquassato dalle mutazioni geopolitiche degli anni novanta.
A Palazzo Reale la mostra “Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001”
“Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001” si configura come un viaggio che attraversa la moda italiana e ne restituisce il valore di fenomeno policentrico, capace di rapportarsi con vari saperi e intelligenze. L’itinerario intreccia una pluralità di oggetti e visioni e dispiega una narrativa della moda in tre decenni cruciali che l’hanno vista definirsi in rapporto simbiotico con la storia sociale, politica e culturale del nostro paese.
Tre i luoghi protagonisti della Fashion Week: la Sala Cariatidi di Palazzo Reale, il Padiglione Visconti in Via Tortona 58 e lo Spazio Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Quest’edizione fall/winter 2018/19 vedrà per la prima volta in caledario gli stilisti: Erika Cavallini, Francesca Liberatore, Christian Pellizzari e Tiziano Guardini (vincitore del premio Franca Sozzani GCC Award for Best Emerging Designer). Emilio Pucci è invece tra i nomi che tornano nel programma di questa stagione.
Tante le iniziative anche nel campo della formazione: in occasione di Milano Moda Donna, l’Istituto Marangoni presenta “The Talent Week”: fino al 24 febbraio la scuola meneghina di moda, arte e design aprirà, infatti, le porte alla città per parlare di talento a 360 gradi attraverso lectures, incontri e ospiti ad hoc.
La sfilata di Moncler che ieri ha dato il via alla Fashion week milanese