Il corallo protagonista con Jan Fabre al Pio Monte di Misericordia

La Purezza della Misericordia, la Libertà della Compassione, la Rinascita della Vita e la Liberazione della Passione sono le quattro sculture in corallo di Jan Fabre che rappresentano la nuova installazione permanente nella Cappella del Pio Monte di Misericordia di Napoli.

Inaugurate il 21 dicembre scorso, le opere segnano un altro importante passo nel progressivo progetto di dialogo con l’arte contemporanea dell’Ente napoletano.

Un percorso di arte e bellezza voluto principalmente da Gianfranco D’Amato e Enzo Liverino (Presidente Cibjo – The World Jewellery Confederation Commissione Corallo, nonché socio Assocoral) due imprenditori e collezionisti che generosamente hanno donato le quattro monumentali opere in memoria dei loro genitori, già cavalieri del lavoro: Salvatore D’Amato e Basilio Liverino.

«Ho immediatamente sposato la proposta di Gianfranco – racconta Enzo Liverino, storico imprenditore torrese e amico di infanzia di D’Amato – di dedicare alla memoria dei nostri genitori delle opere che testimoniassero tutto il nostro affetto a due figure che ci hanno dato tanto e che hanno saputo dare valore anche a quella napoletanità del fare che in qualche modo noi oggi vogliamo ricambiare con questa donazione».

E quale migliore luogo avrebbe potuto accogliere i nuovi capolavori dell’artista belga se non il Pio Monte della Misericordia  che dal 1602 svolge opere di carità ed assistenza a partire proprio da quel dedalo di strade e palazzi che segnano il cuore del centro storico partenopeo?

Jan Fabre ritorna con queste opere nel luogo in cui già nel 2019 ha presentato (in esposizione temporanea) “L’uomo che sorregge la croce” nell’ambito della mostra Oro Rosso che lo ha visto protagonista in un evento diffuso nella città di Napoli, tra l’altro con una serie di altre sculture, sempre in corallo, esposte al Museo di Capodimonte.

Le quattro monumentali sculture sono allestite in apposite nicchie degli altari della Cappella del Pio Monte di Misericordia in perfetto dialogo con l’architettura e le opere che convengono verso l’altare con la famosa pala caravaggesca.

Cariche di significati e suggestioni spirituali, le creazioni sono rivestite completamente di corallo (in forma di roselline, cornetti, foglioline e rametti) lavorato a mano nei laboratori della Enzo Liverino 1894 secondo i dettami della tradizione storica oggi fortemente sostenuta da Assocoral con la candidatura della “lavorazione artigianale del corallo e del cammeo di Torre del Greco” a patrimonio immateriale dell’Unesco.

«La scelta di Fabre di usare esclusivamente il corallo come materiale scultoreo, – racconta la curatrice Melania Rossi – infine, riporta alla tradizione e la bellezza pulsante di Napoli, che fu d’ispirazione anche per Caravaggio nella straordinaria tela per il Pio Monte».

«I simboli presenti nelle mie quattro sculture sono collegati alle Sette opere corporali di misericordia raccontate nel Vangelo – spiega l’artista -, ma anche ad alcuni elementi e simboli presenti nei capolavori di Caravaggio, Santafede, Azzolino, Giordano conservati in questo Chiesa. Questi simboli di i bisogni umani raccontati dalle opere di misericordia sono ancora attuali oggi, l’uomo ha sempre gli stessi bisogni fisici, la nostra vulnerabilità rimane invariata nei secoli. Basta guardare il dipinto di Caravaggio conservato a Pio Monte, è ancora contemporaneo e all’avanguardia perché ci rappresenta ancora, spero che sarà lo stesso per le mie sculture tra qualche secolo».

Grazie all’iniziativa privata, l’intervento di Jan Fabre segna un importante evento artistico per la città di Napoli e, parallelamente, rappresenta un ulteriore momento di attualizzazione e di sensibilizzazione verso il corallo e la sua tradizione.

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