Erminia Ferrari Manfredi.

Una bellezza che parte dal cuore. Disponibile, cordiale, di gran cultura, è una di quelle donne che si vorrebbe incontrare almeno una volta nella vita

Erminia Manfredi

Erminia è una donna di classe. La grazia e l’eleganza che l’hanno accompagnata da modella con gli anni sono cambiati in un fascino nuovo.

Ha una bellezza piena e tangibile che le parte dal cuore. Oggi è Presidente Onorario dell’Associazione Viva la vita onlus, una mera missione che la vede impegnata nella lotta alla SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, da quando questa orribile malattia, nel 2004, le portò via l’adorato Nino. Disponibile, cordiale, di gran cultura, è una di quelle donne che si vorrebbe incontrare almeno una volta nella vita ed io questa fortuna l’ho avuta. In poco meno di un’ora mi ha incantata con l’amabile sapere di un’esistenza fondata sul rispetto.

Parlandole, la prima parola che mi viene in mente è amore, per cui le chiedo….

Che posto occupa nella sua vita?
Non ha bisogno che gli si dedichi alcuno spazio perché è la vita stessa. Nemmeno un fiore potrebbe crescere senza amore. Amore è andare incontro agli altri, è darsi con generosità ed altruismo perché senza amore non si arriva a niente. Ma è un concetto ancora poco condiviso.

È stato difficile essere la moglie di un mostro sacro del cinema come Nino Manfredi?
Quando scegli una persona, e sei consapevole che è per la vita intera, viene naturale condividere tutto. È stato un privilegio per me stare al fianco di un artista vero, ma bisogna capire chi ti sta vicino per poter rispettare e apprezzare il suo mondo. Per tutti gli anni che abbiamo condiviso è come se avessi navigato nella sua testa, un viaggio splendido in una testa “eccezionale”.

L’immagine della donna di oggi trasmessa dai media ha fatto un passo indietro?
Ma non solo la donna. Quello che trasmette la TV è decadenza. È tutto finto, un finto che induce ad illudere la gente, un finto che fa credere che il successo sia dietro l’angolo e che né impegno né sacrifici siano necessari. Non c’è verità.

I sogni si avverano?
Si avverano se siamo capaci di coltivarli. Ci vuole costanza in tutto, anche per vedere avverare un sogno.

È lei che disegna i suoi gioielli?
Sì e mi diverte tanto perché ci vuole creatività. Un po’ come nella vita, no?

A cosa serve un gioiello?
Ad esprimerci. Da conchiglie, sassi e piume, nei secoli si è passati a piccole sculture fino ad arrivare a veri capolavori che solo la mano dell’uomo può creare. Anche un diamante non è che un sassolino se l’uomo non gli dà un’anima. Le mani ci raccontano ed il gioiello più di ogni altro oggetto può parlare di noi.

Ce n’è uno a cui tiene di più?
Quelli che creo da me.

Cosa è la volgarità?
Non avere sensibilità, non avere etica. Imporre il proprio pensiero ignorando le opinioni altrui.

Lei sostiene l’Associazione Viva la Vita onlus, cosa vorrebbe che la gente sapesse?
Che sia rispettata la dignità di queste persone meno fortunate. Dobbiamo imparare a capirle perché il loro pensiero è imprigionato in un corpo paralizzato. Non possono esprimersi e tocca a noi dare voce a chi la voce non può più tirarla fuori. Sono persone di grande insegnamento per noi.

Se dovesse regalare un oggetto ad un bambino, cosa sceglierebbe?
Prima bastava poco. Si creavano giochi con un niente e quei giochi diventavano un mezzo di aggregazione con gli altri bambini. Oggi ci sono i cellulari, facebook… tutto utile, certo, ma non c’è più aggregazione. Oggi possiamo parlare di contatto non di aggregazione, ecco perché regalerei qualcosa che potesse stuzzicare la fantasia. Una palla credo che sarebbe perfetta, in fondo non è importante il valore materico, anzi.

Ha girato il mondo ed ha avuto modo di conoscere bellezze diverse. Secondo lei cos’è la bellezza?
Quella dell’animo. La bellezza non è un senso estetico.

E l’eleganza?
Vivere di cultura. È coltivarsi, avere interessi, vivere una vita armonica.

Una cosa che ha sempre desiderato?
Stare con Nino.

Un libro che consiglierebbe?
“La vita di Eduardo” scritto da sua moglie Isabella. Bisogna leggerlo per capire la fatica che c’è dietro un lavoro quando questo è affrontato con professionalità, coerenza, determinazione e amore.

Cosa cambierebbe nella tv di oggi?
Tutto. L’informazione vera non c’è più. Innanzitutto non vorrei più vedere i politici perché sono il massimo della volgarità, sono capaci solo di scaricarsi le responsabilità gli uni sugli altri senza mai fare proposte sensate.

Di cosa si sente orgogliosa?
Di poter essere di aiuto gli altri. Ho ottenuto il ricovero per una persona paralizzata da un medicinale di cui non sapeva di essere allergica. Non so quanto si potrà fare per lui ma di certo ho regalato a sua moglie qualche giorno di respiro, un tempo che potrà dedicare con più serenità ai figli, a se stessa, ed ovviamente, a suo marito. Sì, sono orgogliosa di me quando mi dedico agli altri, ancora di più se riesco ad ottenere risultati concreti.

Cosa è la libertà
Nino era una persona libera. Era libero perché alle spalle aveva una grande cultura e per questo libero da compromessi. Questa libertà l’ha portata nel suo lavoro per essere sempre se stesso. Anche Franco Battiato lo è. Sono esempi di libertà perché sono uomini privilegiati. La libertà va guadagnata e loro se la sono guadagnata con il sapere. Ma è molto faticoso essere liberi.

È felice?
La felicità è una parola moderna creata per le pubblicità. Prima c’erano altri valori, più importanti e più profondi a cui dedicarsi. Io provo a dare un senso alle giornate, vivere in armonia con me stessa e con gli altri.

 

9 Comments

  • Luigi Novelli

    Donna dal cuore infinito , degna compagna di un grande come Nino. Sono felice di aver letto la sua biografia

  • Marco

    Erminia e Nino, sono una vera gioia per chi ha avuto il dono di conoscerli

  • giovanni piscopo alias cazzillo

    non so se la sig erminia si ricorda di me ma io si e devo dire che aver lavorato con una persona come il dotor nino perme e stato un privilegio ed e la cosa piu bella che mi sia capitatae devo dire da napoletano che sono oroglioso di aver conosciuto anche la sinora erminia e portero sembre nel mio cuore entrambi anche se 10 anni fa abbagnano michele ci a lasciato rimanendomi veramente orfano giovanni piscopo cazzillo

    • Georges Piriou

      Grazie a lei, signor Giovanni Piscopo.
      Il personaggio di Cazzillo, come quello di suo papà Michele, mi rimarranno nel cuore.

  • Rosaria

    Sono una signora disabile per polio arti inferiori e in fase di peggioramento. Tutto dimostrabile. Lei signora Erminia è una persona speciale e di buon cuore. Soffro per i miei malanni ma soffro molto di più per la mia unica figlia 32enne che ha avuto vari problemi. Sento che avrebbe bisogno di essere aiutata, la vedo smarrita e confusa. Cerca disperatamente un lavoro. Non riesce ad organizzare il suo futuro. Sta perdendo fiducia in se stessa, è un vero peccato. E’ affidabile, corretta, altruista osservante dei veri valori della vita. Cordiali saluti Rosaria da Pisa.

  • Rosaria

    Mi scuso per il commento precedente, è lo sfogo di una mamma fragile che vorrebbe tentare di regalare un futuro alla sua unica figlia in difficoltà.
    Dolcissima signora Erminia, grazie per tutto quello che fa per i malati. Io non ho avuto questo privilegio, i miei primi 30anni sono stati un disastro. Un cordiale saluto e grazie a nome di tutti quelli che sono aiutati grazie a Lei. Rosaria

  • giorgio

    gentile Signora Erminia,
    sono sempre stato un grande ammiratore del suo amato Nino. Per me è stato poeta e maestro sopratutto di vita quotidiana. Il suo pensiero vero e il suo stile è sempre stato parte della mia vitae lo resterà per sempre.
    mi sarebbe piaciuto di incontrarlo di persona ma la vita non lo ha permesso, forse nell’altra potremo stringerci la mano.
    Come Lei anche io vivo la quotidianità intrisa de suo ricordo che in tutti questi anni mi ha solo dato gioia e risposte semplici a tutte le domande che spesso ci riempiano la vita.
    Le auguro di vivere mille anni ancora e di parlarci sempre di Lui.
    Le invio un affettuoso e rispettoso abbraccio.
    Giorgio

  • giovanni caruso

    ho rivisto per la terza volta il film una storia qualunque, e non ho saputo trattenere le lacrime sia per la bellezza del film ma sopratutto per la immensa interpretazione del grande nino (da oscar)

  • Giovanni Ioannoni

    Io mi ricordo di lei signora Erminia Ferrari e di suo marito, il grande Nino Manfredi, molti anni fa, eravate scesi all’hotel Bodenhaus a Splugen in Svizzera, insieme al vostro gruppo di lavoro,e io giovane cameriere allora ebbi il piacere di servirvi a tavola. Mi colpi la vostra devozione l’un per l’altro. Distinti saluti, Giovanni Ioannoni.

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